Ci sono scuole…

È davvero possibile che esistano scuole del genere?
Sì.

Ecco la prima memoria dal sottoscuola che vi propongo. Si tratta di un foglio di carta stropicciato, malconcio ed anonimo, scritto probabilmente da un insegnante, oppure da un giornalista, in cui si parla di alcune scuole che faticherei a collocare sia nello spazio che nel tempo. Ad ogni modo, ecco quello che c’è scritto:

Ci sono scuole in cui accadono delle cose non solo immorali, ma perfino illegali! Ci sono delle scuole dove durante gli scrutini un insegnante è costretto a trasformare i 4 in 6 e se prova soltanto a far valere il proprio diritto di parola e di voto viene umiliato e maltrattato davanti a tutti! Ci sono scuole dove gli insegnanti vengono sfruttati, ma non per il bene degli studenti! Ci sono scuole dove quello che conta non è la formazione dei ragazzi e delle ragazze, e nemmeno la loro istruzione e la loro educazione, quanto piuttosto il denaro dei loro genitori! Ci sono scuole dove la bocciatura è considerata una pratica barbara, immorale e oramai superata! Ci sono scuole dove le insufficienze sono un problema dei docenti, non degli alunni! Ci sono delle scuole in cui si chiede agli insegnanti di passare le domande dell’esame di maturità proprio agli studenti! Ci sono scuole in cui è un problema se l’insegnante va in bagno una volta in sei ore! Ci sono scuole che ricattano i propri dipendenti pur di far promuovere chiunque! Ci sono scuole in cui, se ti permetti di votare contro la promozione dei tuoi studenti perché non hanno studiato abbastanza ricevi lettere di richiamo, subisci mobbing e umiliazioni inqualificabili! Ci sono scuole che non sono scuole, ma aziende che guardano al loro esclusivo interesse economico, senza scrupoli, senza badare nemmeno alla legge! Ci sono scuole in cui ci sono presidi che parlano per ore senza dire nulla e che ricorrono ad una penosa retorica composta da luoghi comuni e battute per nascondere la propria incompetenza e la propria inadeguatezza. Ci sono scuole in cui sono le vicepresidi a decidere chi promuovere e chi bocciare, e poi costringono il corpo docenti a votare di conseguenza facendo apparire quella che è una decisione del tutto arbitraria, in un voto collegiale. Ci sono scuole dove devi promuovere studenti che all’esame non sanno rispondere alle seguenti domande: “In che secolo è stata scoperta l’America?”, “In che secolo siamo?”. Ci sono scuole che non dovrebbero esistere: scuola in cui gli studenti sono considerati come dei clienti a cui vendere diplomi, al di là di quello che fanno o non fanno, al di là di quello che studiano e non studiano e al di là di quello che imparano o non imparano. Ci sono scuole in cui avviene mobbing ai danni di quei docenti che, per un motivo o per un altro, non si attengono alla meschina linea politica imposta dai superiori. Ci sono scuole in cui, durante gli esami di maturità, se bocci non ti portano il cibo, ma se promuovi sì. Ci sono scuole in cui, agli esami di idoneità, ti impongono preventivamente di bocciare qualcuno per dare l’impressione di essere una scuola seria. Ci sono scuole in cui ti fanno supplire un altro docente assente facendoti entrare nel suo registro on line con le sue credenziali, in modo da far figurare che quel docente in realtà è presente. Ci sono scuole in cui, se gli esami di maturità vanno bene, i docenti ricevono 250.000 lire in nero, altrimenti no. Ci sono scuole in cui i gestori fanno delle promesse ad un proprio dipendente che non mantengono solo perché costui fa il suo lavoro onestamente, anzi, proprio perché lo fa onestamente. Ci sono scuole in cui devi verbalizzare la presenza di docenti in realtà assenti. Ci sono scuole a cui lo Stato non avrebbe mai dovuto riconoscere la parità. Ci sono scuole che dovrebbero chiudere. Ci sono scuole che è meglio perdere che trovare. Ci sono scuole che, nonostante l’insegnante metta tutto il proprio cuore e tutta la propria anima per lavorare al meglio, si è trattati come un criminale solo perché si è una persona onesta e libera. Ci sono scuole in cui tutti i docenti sono consapevoli della gravità di quello che succede, ma nessuno di loro ha il coraggio di dirlo, né tantomeno di denunciarlo. Ci sono scuole che, se si sapesse veramente quello che vi accade, sarebbero chiuse immediatamente.

Il testo che hai appena letto è tratto dall’archivio immaginario di una scuola invisibile ma ricca di storie interessanti.

Tutto cominciò così: “La genesi delle Memorie dal sottoscuola”

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