“Non si danno insufficienze nelle materie orali in questa scuola!”
Il Gessetto riceve lettere relative ad esperienze professionali in cui ci si può rispecchiare. Bisogna restare uniti nella consapevolezza della fase che stiamo attraversando.
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Tra le molte lettere che riceve la redazione de Il Gessetto ce ne sono alcune che meritano di essere condivise. Ovviamente da ciascuna di esse non è possibile trarre conclusioni universali, perché i problemi della scuola sono moltissimi e si combinano localmente in forme diverse; ma – almeno per coloro che siano disposti a credere, come noi, alla verità di queste testimonianze – emerge forte la tendenza di troppi insegnanti a vivere con frustrazione, dolore, rabbia o addirittura angoscia le forti pressioni finalizzate a produrre un successo formativo che è tutto fuorché quello che dovrebbe essere. Leggiamo.
La dirigente della scuola in cui lavoro sostiene che non si debbano assegnare insufficienze in materie orali (storia, geografia, scienze, etc.). E che non ci si può giustificare dicendo che i ragazzi non studiano. Ho pensato di inviare segnalazioni all’USR, USP e MIM. Non ne posso davvero più. Assegno verifiche facilissime, ma anche così non mi sento a posto con la coscienza e continuo comunque ad assegnare insufficienze. Cosa mi consigliate di fare? Ho bisogno di parole di conforto. Se volete, pubblicate pure questa mia lettera su Facebook, ma in forma anonima, per favore.
Grazie di cuore di esistere. Mi fate sentire meno sola.
Cara collega e lettrice,
cerca di farti forza pensando che le tue difficoltà sono quelle di molti, e non di rado quelle di insegnanti davvero seri, preparati e giudiziosi. Cerca anche di difendere con tutta la serenità di cui sei capace le tue scelte all’interno del consiglio di classe e davanti alla dirigente: non si può escludere che, sentendoti parlare onestamente e in modo pacato, anche altri insegnanti manifestino i propri dubbi e la propria volontà di non lasciar correre le carenze degli allievi. Del resto sappiamo che nel corso della storia la verità è spesso dalla parte di una minoranza, e che troppi non di rado perseguono il proprio comodo anziché il bene.
Tieni duro, cerca alleati attorno a te e ricevi l’abbraccio di tutti noi.
L’indulgenza sta distruggendo i nostri ragazzi. L’impunità dei loro errori è la nostra confessione della futilità del compito loro assegnato. La sicurezza del risultato è la sollecitazione a non impegnarsi e a restare infantili e dipendenti dagli adulti.