Morte e resurrezione della pedagogia progressista americana

Morte e resurrezione della pedagogia progressista americana

Negli Stati Uniti degli anni Sessanta si affermò la tendenza a superare il principio dell’uguaglianza delle opportunità in direzione dell’uguaglianza dei risultati. La tendenza ebbe come risultato il riaffermarsi della pedagogia progressista nelle scuole dopo la sua grave crisi negli anni Cinquanta.

Una introduzione a D.E. HIRSCH, JR., “Le scuole di cui abbiamo bisogno e perché non le abbiamo”, Petite Plaisance, Pistoia 2024.

Una introduzione a D.E. HIRSCH, JR., “Le scuole di cui abbiamo bisogno e perché non le abbiamo”, Petite Plaisance, Pistoia 2024.

Hirsch illustra il disastro della scuola americana e lo spiega con l’errore pedagogico di volere che gli alunni acquisiscano le abilità teoriche senza conoscenze e attraverso modalità naturali e spontanee di apprendimento. Lo stesso errore ha investito la scuola europea e ne sta determinando la decadenza.

L’aggressività e il problema educativo

L’aggressività e il problema educativo

A partire da Rousseau la pedagogia attiva immagina nel bambino una istintività buona e capace di portarlo alla perfezione umana attraverso un’evoluzione autonoma. L’etologia ha invece dimostrato la limitatezza vitale degli istinti e la forza spontanea dell’aggressività intraspecifica negli animali e nell’uomo. Ne segue la necessità di una scuola che non si limiti ad assecondare gli interessi e i comportamenti istintivi degli alunni, ma li guidi alla conoscenza teorica e al rispetto dei valori spirituali.