Il senso del voto numerico
Una scuola che voglia essere efficace deve liberarsi dai pregiudizi dell’attivismo pedagogico e fare uso del voto numerico.
«Il futuro sarà come sono le scuole di oggi»
Una scuola che voglia essere efficace deve liberarsi dai pregiudizi dell’attivismo pedagogico e fare uso del voto numerico.
La povertà degli insegnanti non giova alla scuola
La causa della decadenza della scuola: neoliberismo o pedagogia?
Una risposta alla bella recensione che il prof. Carosotti ha dedicato alla traduzione italiana del libro di Hirsch sul fallimento del sistema scolastico statunitense.
Gli adulti amano i figli sopra ogni cosa. La loro severità è il completamento razionale del…
I pedagogisti non comprendono che la valutazione descrittiva è contenuta nella correzione degli elaborati, ignorano per ideologia ugualitaria l’utilità didattica del voto e negano agli altri docenti di fare ciò che essi stessi fanno.
Una concezione inadeguata del potere conduce la pedagogia ad assumere atteggiamenti rivoluzionari che danneggiano la scuola.
La pedagogia crede erroneamente che la severità della scuola dipenda da una gratuita crudeltà degli insegnanti, non dalla forma teorica, non intuitiva, del suo insegnamento. Imponendo agli insegnanti di affidarsi alla curiosità spontanea dei bambini, essa distrugge la scuola occidentale.
L’indulgenza non è un principio educativo.
La pedagogia ama vantare la discendenza della sua concezione puerocentrica dalla pratica socratica della maieutica. Si tratta però di un equivoco: la maieutica filosofica non è un metodo pedagogico, ma la scoperta, fondamentale per la nostra civiltà, dell’essenzialità della critica per la scienza.
La pedagogia raccomanda il mutuo insegnamento perché vuole l’uguaglianza dei risultati e non tollera l’autorità magistrale
Negli Stati Uniti degli anni Sessanta si affermò la tendenza a superare il principio dell’uguaglianza delle opportunità in direzione dell’uguaglianza dei risultati. La tendenza ebbe come risultato il riaffermarsi della pedagogia progressista nelle scuole dopo la sua grave crisi negli anni Cinquanta.
Hirsch illustra il disastro della scuola americana e lo spiega con l’errore pedagogico di volere che gli alunni acquisiscano le abilità teoriche senza conoscenze e attraverso modalità naturali e spontanee di apprendimento. Lo stesso errore ha investito la scuola europea e ne sta determinando la decadenza.
A partire da Rousseau la pedagogia attiva immagina nel bambino una istintività buona e capace di portarlo alla perfezione umana attraverso un’evoluzione autonoma. L’etologia ha invece dimostrato la limitatezza vitale degli istinti e la forza spontanea dell’aggressività intraspecifica negli animali e nell’uomo. Ne segue la necessità di una scuola che non si limiti ad assecondare gli interessi e i comportamenti istintivi degli alunni, ma li guidi alla conoscenza teorica e al rispetto dei valori spirituali.
La conoscenza scientifica è dimostrativa; presuppone dunque strutture cognitive non ereditate per via naturale, ma da costruire con consapevolezza e fatica tramite l’insegnamento scolastico. La pedagogia, che disprezza la conoscenza dimostrativa, è causa della rovina della scuola.
La scuola senza voti nasce dal rifiuto pedagogico dell’alfabetizzazione e della conoscenza discorsiva come suoi scopi costitutivi.
Le parole non sono un’immagine sbiadita delle cose, ma il loro contenuto essenziale.
Il nozionismo si supera non con l’operatività manuale, ma con l’approfondimento bibliografico.
Per superare la crisi della conoscenza nella scuola occorre conoscere la storia della scuola e gli errori della pedagogia.