Anni di svolta
Come in ogni ambito della vita umana, il cambiamento a scuola è continuo: ma c’è stata una fase su cui bisognerebbe portare la nostra attenzione più spesso.
«Il futuro sarà come sono le scuole di oggi»
Come in ogni ambito della vita umana, il cambiamento a scuola è continuo: ma c’è stata una fase su cui bisognerebbe portare la nostra attenzione più spesso.
Ovvero: perché è aritmeticamente certa la promozione in uno pseudo-Liceo Linguistico.
Quanto apprendono gli allievi da quando le nostre scuole hanno iniziato ad aprirsi al ‘nuovo’?
Il diavolo si annida nei dettagli e molti sono i segnali della grave crisi del sistema scolastico.
Presentiamo, a partire da oggi, alcune utili definizioni che accompagnano l’importante opera “Le scuole di cui abbiamo bisogno e perché non le abbiamo” di E. D. Hirsch, pubblicata nel 1996
Una recensione di parte, ovviamente, perché non si capisce come si possa stare altrove rispetto a quanto descrive Giorgio Ragazzini nel suo libro sulla scuola.
Nella lezione frontale si può sorprendere l’animo, l’intelligenza e la coscienza degli alunni e aprire a un nuovo percorso cogliendo in lui la volontà di voler andare fino in fondo e aprire quelle scatole dei segreti che piano piano gli si pone davanti.
C’è qualcosa di peggio dei progetti scolastici ordinari
La deriva del linguaggio nei giovanissimi è un argomento di cui si parla spesso in modo superficiale, rinunciando a scandagliare le motivazioni che hanno portato a una progressiva perdita della capacità di maneggiare la lingua e senza chiedersi come si potrebbe correre ai ripari. Si accusano genericamente i mezzi tecnologici di aver sottratto ai giovanissimi la capacità di esprimersi con termini appropriati e complessi e di elaborare un pensiero profondo e articolato.
In questi giorni i media ci fanno due orecchie così con la solita ritrita tiritera della necessità di introdurre nella scuola, tra le altre già invadenti educazioni, anche quella ‘sentimentale’ e/o ‘relazionale’.
Siamo davvero così sicuri che gli studenti apprezzino le “nuove” metodologie didattiche? Secondo la testimonianza del prof. Mathias Tistelgren, insegnante di filosofia e inglese in una scuola superiore di Göteborg (Svezia), le cose non stanno affatto così, anzi, stanno esattamente al contrario: gli studenti apprezzano molto le lezioni frontali, le regole chiare e lo studio tradizionale che comprende esercizi e voti.
La libertà vale anche per l’insegnamento: ma di che cosa?
Come aveva bene arguito Antonio Gramsci la rinuncia ad una istruzione seria ed estesa a tutti cristallizza la società, eliminando ogni mobilità economica
Siamo davvero convinti della necessaria priorità delle emozioni?
Una scuola che voglia essere efficace deve liberarsi dai pregiudizi dell’attivismo pedagogico e fare uso del voto numerico.
Indottrinare è indottrinare, sia nel bene che nel male; mentre la cultura è il più prezioso antidoto all’indottrinamento
L’articolo analizza il ruolo cruciale della scuola e le sfide che il sistema scolastico deve affrontare in ambito europeo; evidenzia le contraddizioni profonde che sono emerse in questi anni di cambiamenti epocali.
A sei mesi dalla nascita la pagina Facebook del Gessetto ha raggiunto i 2000 followers!
Il progressismo è la presunzione di introdurre una novità e cercare di convincere con ogni mezzo o addirittura costringere la gente ad adottarla, insomma la presunzione di imporre la novità dall’alto.
Testimone minoritario, sopravvissuto d’altri tempi nella scuola italiana, Monello parla del marasma della scuola attuale con una penna satirica impietosa, distruggendo la maschera dietro la quale la demolizione sistematica dell’istruzione pubblica è stata dissimulata: quella della retorica ministeriale.
La povertà degli insegnanti non giova alla scuola
I progetti incidono molto nella scansione del tempo scolastico, ma non si parla quasi mai della loro reale efficacia
DSA significa: disturbo specifico dell’apprendimento. Studiando si viene a sapere che i disturbi specifici dell’apprendimento sono quattro e ben caratterizzati: dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. Chiaro e semplice. Quando si passa alla pratica e si legge una diagnosi, purtroppo, le certezze vengono meno.
Il bellissimo libro di Gigi Monello fa chiarezza sulle ragioni dell’inquietante tracollo dell’istituzione scolastica attuale e smaschera il vuoto che si cela dietro la neo-lingua di quella che è già diventata una “fuffoscuola”.
La causa della decadenza della scuola: neoliberismo o pedagogia?
Un breve ritratto di come dovrebbe essere un insegnante.
Se la scuola accoglierà una ad una nel suo grembo tutte le educazioni che reclamano di essere adottate, il tempo per insegnare le discipline tradizionali, prima o poi, non esisterà più.