Chiacchiere roboanti

Chiacchiere roboanti

Non fa male proporre qualche esempio, tra le migliaia, di testi del tutto vuoti di senso (o quasi) che spesso coronano il lavoro dei pedagogisti. La presunzione che mandare dalla propria torre d’avorio messaggi oscuri, criptici, rechi alla disciplina lustro e spessore culturale va sempre messa a confronto con i risultati che tale mentalità ha prodotto nella scuola italiana (e non solo).

Feste di fuffa

Feste di fuffa

Non fa male proporre qualche esempio, tra le migliaia, di testi del tutto vuoti di senso (o quasi) che spesso coronano il lavoro dei pedagogisti. La presunzione che mandare dalla propria torre d’avorio messaggi oscuri, criptici, rechi alla disciplina lustro e spessore culturale va sempre messa a confronto con i risultati che tale mentalità ha prodotto nella scuola italiana (e non solo).

Ho perso le parole…I ragazzi di fronte all’ostacolo linguistico

Ho perso le parole…I ragazzi di fronte all’ostacolo linguistico

La deriva del linguaggio nei giovanissimi è un argomento di cui si parla spesso in modo superficiale, rinunciando a scandagliare le motivazioni che hanno portato a una progressiva perdita della capacità di maneggiare la lingua e senza chiedersi come si potrebbe correre ai ripari. Si accusano genericamente i mezzi tecnologici di aver sottratto ai giovanissimi la capacità di esprimersi con termini appropriati e complessi e di elaborare un pensiero profondo e articolato.

Gli studenti preferiscono la lezione frontale

Gli studenti preferiscono la lezione frontale

Siamo davvero così sicuri che gli studenti apprezzino le “nuove” metodologie didattiche? Secondo la testimonianza del prof. Mathias Tistelgren, insegnante di filosofia e inglese in una scuola superiore di Göteborg (Svezia), le cose non stanno affatto così, anzi, stanno esattamente al contrario: gli studenti apprezzano molto le lezioni frontali, le regole chiare e lo studio tradizionale che comprende esercizi e voti.