Ci dobbiamo giustificare? (1)
Di solito ci causano grattacapi quei genitori con cui entriamo in polemica. Per una volta, invece, sono stato messo in seria difficoltà da una madre che ci ha semplicemente chiesto di attivarci per una scuola migliore.
«Il futuro sarà come sono le scuole di oggi»
Di solito ci causano grattacapi quei genitori con cui entriamo in polemica. Per una volta, invece, sono stato messo in seria difficoltà da una madre che ci ha semplicemente chiesto di attivarci per una scuola migliore.
Quest’anno ho voglia di innovarmi e sperimentare una nuova metologia didattica: la “didattica quantistica”.
Nel mondo della scuola di oggi trasmettere il sapere è considerato da molti come un atto di superbo protagonismo da parte degli insegnanti.
La digitalizzazione forzata sta condizionando le capacità intellettive delle persone, modificando le strutture stesse della facoltà ragionativa.
Su che cosa poggia la qualità di un insegnante?
Cresciamo, cresciamo insieme, senza attendere che sia troppo tardi
Sempre più spesso dirigenti e docenti cedono ai ricatti e certificano il falso.
Gli adulti amano i figli sopra ogni cosa. La loro severità è il completamento razionale del…
È davvero possibile apprendere senza fatica cose che facciano la differenza?
I pedagogisti non comprendono che la valutazione descrittiva è contenuta nella correzione degli elaborati, ignorano per ideologia ugualitaria l’utilità didattica del voto e negano agli altri docenti di fare ciò che essi stessi fanno.
È sempre più difficile nascondere una verità ormai palese: l’essenza di troppa pedagogia è il discredito dell’insegnante in quanto persona di cultura
Quando la pluralità dei docenti nella scuola primaria complica la ricetta educativa
Sovente la psicologia si è fatta psicologismo, ovvero disconoscimento dei giovani in quanto soggetti morali
I nemici della conoscenza spesso scoprono l’acqua calda e la vendono come terapia per ogni male
Una concezione inadeguata del potere conduce la pedagogia ad assumere atteggiamenti rivoluzionari che danneggiano la scuola.
La pedagogia crede erroneamente che la severità della scuola dipenda da una gratuita crudeltà degli insegnanti, non dalla forma teorica, non intuitiva, del suo insegnamento. Imponendo agli insegnanti di affidarsi alla curiosità spontanea dei bambini, essa distrugge la scuola occidentale.
Contro le assurdità e le contraddizioni della scuola di oggi nessuno può restare passivo
L’indulgenza non è un principio educativo.
La pedagogia ama vantare la discendenza della sua concezione puerocentrica dalla pratica socratica della maieutica. Si tratta però di un equivoco: la maieutica filosofica non è un metodo pedagogico, ma la scoperta, fondamentale per la nostra civiltà, dell’essenzialità della critica per la scienza.
La pedagogia raccomanda il mutuo insegnamento perché vuole l’uguaglianza dei risultati e non tollera l’autorità magistrale
Negli Stati Uniti degli anni Sessanta si affermò la tendenza a superare il principio dell’uguaglianza delle opportunità in direzione dell’uguaglianza dei risultati. La tendenza ebbe come risultato il riaffermarsi della pedagogia progressista nelle scuole dopo la sua grave crisi negli anni Cinquanta.
Autore considerato capitale in molti ambiti, promuove idee a dir poco problematiche che pure hanno affascinato ed affascinano
Oggi capita che la pedagogia muova accuse forse valide un secolo fa, oltre che fondate su concezioni radicali, prive di prudenza scientifica
È oggi dominante l’idea che l’attenzione degli insegnanti debba essere primariamente centrata sulla vita emotiva ed affettiva degli scolari e degli studenti. Ma è una vera necessità?
La pedagogia è zeppa di costrutti dalle basi filosofiche fragili e contestabili, a cui però gli insegnanti non oppongono alcuna resistenza
Hirsch illustra il disastro della scuola americana e lo spiega con l’errore pedagogico di volere che gli alunni acquisiscano le abilità teoriche senza conoscenze e attraverso modalità naturali e spontanee di apprendimento. Lo stesso errore ha investito la scuola europea e ne sta determinando la decadenza.
È evidente che la scuola del secolo scorso non era perfetta, ma è fuori di ogni ragionevole dubbio che essa è stata un’istituzione largamente ed amaramente da rimpiangere.