Nuova risposta al prof. Carosotti
La causa della decadenza della scuola: neoliberismo o pedagogia?
«Il futuro sarà come sono le scuole di oggi»
La causa della decadenza della scuola: neoliberismo o pedagogia?
Un breve ritratto di come dovrebbe essere un insegnante.
Se la scuola accoglierà una ad una nel suo grembo tutte le educazioni che reclamano di essere adottate, il tempo per insegnare le discipline tradizionali, prima o poi, non esisterà più.
L’attenzione critica riservatami da Paolo Di Remigio meritava una risposta articolata. So che nessuno la leggerà interamente, in quanto troppo lunga, ma era necessaria un’analisi un po’ accurata. Sebbene scritta di fretta tra le pause di un’attività scolastica in questi giorni frenetici. Comunque utile perché mi ha portato a riflettere nuovamente su testi per me importanti.
I meme non vanno interpretati come sentenze assolute ma, piuttosto, come messaggi umoristici, caricature sarcastiche, metafore iperboliche, provocazioni intellettuali ed estremizzazioni comiche volte a far riflettere, a suscitare il dibattito e, nel contempo, a divertire.
Un confronto su cui riflettere: un’italo-spagnola ora insegnante nella scuola svedese ricorda il proprio percorso di studi nel paese dove è cresciuta.
La moderna scuola dei tanti progetti non fornisce più cultura e spirito critico.
Una risposta alla bella recensione che il prof. Carosotti ha dedicato alla traduzione italiana del libro di Hirsch sul fallimento del sistema scolastico statunitense.
Per fare collegamenti bisogna conoscere ciò che si vuole collegare
La miglior via per promuovere i cambiamenti? Mostrare come spregevole ciò che si intende cambiare
Un libro ironico ma aggraziato sulla scuola italiana, nella quale abbiamo sempre più bisogno di antidoti, terapie e catarsi
Il seguente episodio è accaduto nel settembre 2024, in una scuola italiana. Per me non si…
Riflessioni sull’utilità della statistica in campo pedagogico e delle statistiche delle scuole italiane
I primi giorni di scuola hanno la loro importanza, ma sempre più sembrano anticipare i problemi che seguiranno nel tempo
Non è una domanda retorica. Alcune mie libere riflessioni sul perché gli insegnanti non si oppongono al progressivo degrado della scuola.
Di solito ci causano grattacapi quei genitori con cui entriamo in polemica. Per una volta, invece, sono stato messo in seria difficoltà da una madre che ci ha semplicemente chiesto di attivarci per una scuola migliore.
Quest’anno ho voglia di innovarmi e sperimentare una nuova metologia didattica: la “didattica quantistica”.
Nel mondo della scuola di oggi trasmettere il sapere è considerato da molti come un atto di superbo protagonismo da parte degli insegnanti.
La digitalizzazione forzata sta condizionando le capacità intellettive delle persone, modificando le strutture stesse della facoltà ragionativa.
Su che cosa poggia la qualità di un insegnante?
Cresciamo, cresciamo insieme, senza attendere che sia troppo tardi
Sempre più spesso dirigenti e docenti cedono ai ricatti e certificano il falso.
Gli adulti amano i figli sopra ogni cosa. La loro severità è il completamento razionale del…
È davvero possibile apprendere senza fatica cose che facciano la differenza?
I pedagogisti non comprendono che la valutazione descrittiva è contenuta nella correzione degli elaborati, ignorano per ideologia ugualitaria l’utilità didattica del voto e negano agli altri docenti di fare ciò che essi stessi fanno.
È sempre più difficile nascondere una verità ormai palese: l’essenza di troppa pedagogia è il discredito dell’insegnante in quanto persona di cultura
Quando la pluralità dei docenti nella scuola primaria complica la ricetta educativa