In Francia molti genitori si ribellano all’invasione del digitale nelle scuole; e in Svezia…
La reazione d’oltralpe non è di chiusura al nuovo in quanto tale, ma semmai una indisponibilità a un nuovismo acritico, senza limiti e senza distinzioni
«Il futuro sarà come sono le scuole di oggi»
La reazione d’oltralpe non è di chiusura al nuovo in quanto tale, ma semmai una indisponibilità a un nuovismo acritico, senza limiti e senza distinzioni
Non è così infrequente che adulti e insegnanti si aggrappino a un’idea confusa di amore per sostenere la necessità di rendere la vita scolastica più facile del dovuto
Circa il suo abbandono il presidente onorario dell’Accademia della Crusca ha recentemente messo in guardia coloro che si occupano di istruzione. Spesso si investe troppo nella scrittura digitale, e questo sovra-investimento non è privo di effetti indesiderati
La scuola è accusata di trasmissività: pochi però vanno oltre lo slogan per spiegare con esattezza dove stia la colpa; anzi, come sia possibile una simile accusa
Basta burocrazia! (Per brevità)
Che ne pensa il prof. Ludovico Vianello della scuola di oggi?
Che ne pensa il prof. Piero Galli della scuola di oggi?
In margine alla cronaca di una recente esperienza didattica
L’essere umano – si dice oggi – è resiliente: ma la sua resilienza va ben coltivata, altrimenti è perduta
Che ne pensa il prof. Sven Glietenberg della scuola di oggi?
È possibile che la resistenza alla scuola sciatta e confusa sia solo il frutto di emozioni e sentimenti?
Che ne pensa il prof. Simone Biazzi della scuola di oggi?
Che ne pensa la prof.ssa Kate Cook della scuola di oggi?
Perché è importante studiare la storia dell’arte a scuola? Perché può servirci a sentire, almeno in parte, lo spirito che in precedenza ha animato i nostri simili nella produzione di oggetti artistici, e quindi a comprendere – vedere – meglio la produzione artistica contemporanea, che deriva da quella precedente.
Che ne pensa il prof. Massimo Migliorati della scuola di oggi?
Che ne pensa il prof. Adriano Bernasconi della scuola di oggi?
Che ne pensa il prof. Giulio Merici della scuola di oggi?
Quale peso devono avere la metodologia o la psicologia nella formazione dell’insegnante? E la conoscenza della disciplina?
Introdotto quasi un quindicennio fa come l’ultima e necessaria frontiera dell’innovazione scolastica, il CLIL sembra sopravvivere oggi solo per inerzia, nel disinteresse generale (e ministeriale), incapace per lo più di apportare autentico valore aggiunto all’insegnamento sia della disciplina che della lingua straniera veicolare.
I genitori? Fuori dalla scuola.
Che ne pensa il prof. Mathias Tistelgren della scuola di oggi?
L’Italia non è un paese sempre capace di organizzazione impeccabile; e le scuole non fanno eccezione. Inoltre la tecnologia è fragile e presto obsolescente: perché dunque metterci interamente nelle sue mani?
Un recente studio norvegese mette a nudo quali siano gli imprevedibili effetti dell’utilizzo di strumenti che parrebbero solo facilitare la vita agli scolari ed agli studenti
Tra i libri che si occupano di analizzare i cambiamenti avvenuti nella scuola italiana, il recente “Una scuola esigente” di Giorgio Ragazzini, si distingue per l’utile studio genealogico delle idee didattiche e pedagogiche correnti
Che cosa c’è dietro l’insistenza sulle emozioni e sull’emotività nella neo-didattica arrembante
Che ne pensa il prof. Franco Manni della scuola di oggi?
Il confronto tra sistemi educativi di paesi lontani tra loro non equivale certamente a una dimostrazione indiscutibile; eppure può fornire qualche utile elemento di riflessione