Anni di svolta
Come in ogni ambito della vita umana, il cambiamento a scuola è continuo: ma c’è stata una fase su cui bisognerebbe portare la nostra attenzione più spesso.
«Il futuro sarà come sono le scuole di oggi»
Come in ogni ambito della vita umana, il cambiamento a scuola è continuo: ma c’è stata una fase su cui bisognerebbe portare la nostra attenzione più spesso.
Ovvero: perché è aritmeticamente certa la promozione in uno pseudo-Liceo Linguistico.
Quanto apprendono gli allievi da quando le nostre scuole hanno iniziato ad aprirsi al ‘nuovo’?
Il diavolo si annida nei dettagli e molti sono i segnali della grave crisi del sistema scolastico.
Presentiamo, a partire da oggi, alcune utili definizioni che accompagnano l’importante opera “Le scuole di cui abbiamo bisogno e perché non le abbiamo” di E. D. Hirsch, pubblicata nel 1996
Nella lezione frontale si può sorprendere l’animo, l’intelligenza e la coscienza degli alunni e aprire a un nuovo percorso cogliendo in lui la volontà di voler andare fino in fondo e aprire quelle scatole dei segreti che piano piano gli si pone davanti.
C’è qualcosa di peggio dei progetti scolastici ordinari
In questi giorni i media ci fanno due orecchie così con la solita ritrita tiritera della necessità di introdurre nella scuola, tra le altre già invadenti educazioni, anche quella ‘sentimentale’ e/o ‘relazionale’.
Siamo davvero così sicuri che gli studenti apprezzino le “nuove” metodologie didattiche? Secondo la testimonianza del prof. Mathias Tistelgren, insegnante di filosofia e inglese in una scuola superiore di Göteborg (Svezia), le cose non stanno affatto così, anzi, stanno esattamente al contrario: gli studenti apprezzano molto le lezioni frontali, le regole chiare e lo studio tradizionale che comprende esercizi e voti.
La libertà vale anche per l’insegnamento: ma di che cosa?
Come aveva bene arguito Antonio Gramsci la rinuncia ad una istruzione seria ed estesa a tutti cristallizza la società, eliminando ogni mobilità economica
Siamo davvero convinti della necessaria priorità delle emozioni?
Indottrinare è indottrinare, sia nel bene che nel male; mentre la cultura è il più prezioso antidoto all’indottrinamento
Il progressismo è la presunzione di introdurre una novità e cercare di convincere con ogni mezzo o addirittura costringere la gente ad adottarla, insomma la presunzione di imporre la novità dall’alto.
La povertà degli insegnanti non giova alla scuola
I progetti incidono molto nella scansione del tempo scolastico, ma non si parla quasi mai della loro reale efficacia
DSA significa: disturbo specifico dell’apprendimento. Studiando si viene a sapere che i disturbi specifici dell’apprendimento sono quattro e ben caratterizzati: dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. Chiaro e semplice. Quando si passa alla pratica e si legge una diagnosi, purtroppo, le certezze vengono meno.
Un breve ritratto di come dovrebbe essere un insegnante.
Se la scuola accoglierà una ad una nel suo grembo tutte le educazioni che reclamano di essere adottate, il tempo per insegnare le discipline tradizionali, prima o poi, non esisterà più.
I meme non vanno interpretati come sentenze assolute ma, piuttosto, come messaggi umoristici, caricature sarcastiche, metafore iperboliche, provocazioni intellettuali ed estremizzazioni comiche volte a far riflettere, a suscitare il dibattito e, nel contempo, a divertire.
Un confronto su cui riflettere: un’italo-spagnola ora insegnante nella scuola svedese ricorda il proprio percorso di studi nel paese dove è cresciuta.
La moderna scuola dei tanti progetti non fornisce più cultura e spirito critico.
Per fare collegamenti bisogna conoscere ciò che si vuole collegare
La miglior via per promuovere i cambiamenti? Mostrare come spregevole ciò che si intende cambiare
Riflessioni sull’utilità della statistica in campo pedagogico e delle statistiche delle scuole italiane
I primi giorni di scuola hanno la loro importanza, ma sempre più sembrano anticipare i problemi che seguiranno nel tempo
Non è una domanda retorica. Alcune mie libere riflessioni sul perché gli insegnanti non si oppongono al progressivo degrado della scuola.