Gli stipendi degli insegnanti
La povertà degli insegnanti non giova alla scuola
Dewey si lamentava spesso della mancanza di finanziamento alle scuole americane. Per la sua pedagogia a istruire non sono le lezioni dell’insegnante, che anzi diventa un assistente a metà strada tra pedagogia e sociologia, ma è l’esperienza dell’ambiente; esso deve dunque essere esteso, vario, ben attrezzato, ricco di stimoli per suscitare l’interesse e la creatività degli alunni. Il vecchio mito attivistico dell’ambiente come unico vero educatore ha subito un’ultima metamorfosi con la digitalizzazione, esaltata perché aggiunge infinite esperienze virtuali a quella reale.
Sebbene la scuola americana lo dimostri in modo definitivo con il suo contrasto di opulenza architettonica e miseria didattica e culturale, ricordare il fallimento completo della scuola che rapporta l’alunno con l’ambiente fisico, non con l’eredità culturale, è tutt’altro che inutile. Infatti l’intima convinzione che l’apprendimento degli alunni abbia a fondamento non l’amore dell’insegnante per la sua materia e il rispetto per i suoi alunni, ma gli spazi scolastici, traspare in ogni discorso economico sull’istruzione. All’ex ministro Gelmini sembrava abnorme che gran parte del bilancio della scuola fosse speso per gli stipendi del personale; gli stessi insegnanti e i loro sindacati, che si lamentano del diminuire della spesa pubblica per l’istruzione, pensano anzitutto alle attrezzature e agli edifici fatiscenti e pericolanti. Perduto il loro ruolo didattico, si sono rassegnati alla perdita della centralità economica; così i loro stipendi molto bassi li umiliano sotto il profilo sociale, li invitano a ridurre al minimo l’approfondimento della materia e l’impegno in classe, sono un repellente definitivo per i giovani più dotati che volessero entrare nella professione. Il lamento per lo scarso finanziamento dell’istruzione che trascura di denunciare l’esiguità degli stipendi, non giova affatto alla scuola, che ha bisogno ANZITUTTO di buoni insegnanti, e si schiera senza saperlo dalla parte del progetto pedagogico attivistico, in favore cioè del fallimento della scuola.