La nuova scuola, in breve

Gentile è vecchio e Dewey è nuovo?


Facciamo sintesi.

I nuovisti della scuola chiedono che si svecchi l’attuale sistema, ch’essi ritengono decrepito, aggrappato ad idee superate risalenti all’epoca gentiliana (Gentile nacque nel 1875 e fu ministro dell’istruzione tra il 1922 e il 1924).

I modelli pedagogici ai quali i nuovisti si ispirano affondano le radici nel naturalismo spontaneistico di Rousseau (1712-1778) e nell’attivismo dei suoi molti epigoni, tra i quali ricorderei John Dewey (1859-1952). Ciò significa che i novatori si ispirano ad idee più vecchie di quelle di Gentile, dal momento che i primi esperimenti d’attivismo pedagogico sono della fine dell’Ottocento.

I risultati ultimi dell’attivismo e del puerocentrismo deweyano si possono osservare, dal vivo, studiando un poco la scuola pubblica negli Stati Uniti d’America.

I risultati della scuola gentiliana, certamente non priva di limiti e difetti, li abbiamo osservati per decenni, tanto che non sono mancati i confronti impietosi tra la scuola italiana e quella statunitense: i confronti sono sempre stati favorevoli alla scuola italiana, che ha istruito uomini e donne di cultura di cui ancora ci gloriamo.

Quando si fa osservare questa evidenza fattuale, i nuovisti più acculturati rispondono: “eh, ma l’attivismo della scuola statunitense non è vero attivismo. L’attivismo è ottimo, ma là è stato applicato male“.

Fine della sintesi. Pensiamoci su.

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