Nelle aule arriva la DIQUA!
Quest’anno ho voglia di innovarmi e sperimentare una nuova metologia didattica: la “didattica quantistica”.
Quest’anno ho voglia di innovarmi e sperimentare una nuova metologia didattica: la “didattica quantistica“. Ho controllato e nessuno ha ancora utilizzato tale terminologia, quindi è meglio che mi sbrighi a registrarne il nome.
Cos’è? In cosa consiste? Come si fa? Eh, mica sono scema che ve lo racconto in due parole e pure gratis. Iscrivetevi al mio corso e ve lo spiego. Forse.
Comunque è roba ultrainnovativa, perché nessuno l’ha mai sperimentata prima.
È inclusiva: lo dicono tutti gli esperti; cioè io, che essendo l’unica che la conosce sono la super esperta mondiale di questa nuova didattica.
Inoltre agli alunni piace: ho fatto un sondaggio e il 99,9% dichiara di apprezzarla.
Risolve una volta per tutte il falso problema della valutazione: niente voti, niente giudizi, l’alunno non è valutabile perché appena lo osservi la funzione d’onda dell’apprendimento precipita. Al massimo si potrà fare una stima probabilistica delle competenze acquisite.
Risolve anche il problema delle classi numerose: non puoi sapere contemporaneamente quanti alunni hai, chi sono e dove sono. Non lo sanno neanche loro, per questo hanno bisogno di orientarsi.
Insomma basta con la didattica tradizionale, avanti con la DIQUA!