Il parassitismo dell’ingegneria sociale
Non ha fine la lista delle educazioni a valori e principi cui, secondo alcuni, bisognerebbe educare gli alunni per migliorare la società: sempre sottraendo risorse al sapere.
«Il futuro sarà come sono le scuole di oggi»
Non ha fine la lista delle educazioni a valori e principi cui, secondo alcuni, bisognerebbe educare gli alunni per migliorare la società: sempre sottraendo risorse al sapere.
L’occidente (e la scuola) è in preda ad una furia patologizzante, che crea etichette emotive e psicologiche là dove solo pochi decenni fa c’erano le ineluttabili difficoltà della vita. Tutto ciò però non ha reso le persone più forti e capaci di affrontare il quotidiano.
Non c’è realmente modo di sostituire con profitto i molti effetti benefici dello studio disciplinare, e della curiosità per il sapere. Ogni tentativo di creare negli allievi le condizioni psicologiche ideali e propedeutiche agli apprendimenti apre nuove falle nel processo di formazione della personalità in preparazione alla vita.
Siamo davvero convinti della necessaria priorità delle emozioni?
Molti rivendicano una scuola che educhi più che istruire; altri invece non scorgono il valore educativo dell’istruzione
L’essere umano – si dice oggi – è resiliente: ma la sua resilienza va ben coltivata, altrimenti è perduta
Quale peso devono avere la metodologia o la psicologia nella formazione dell’insegnante? E la conoscenza della disciplina?
Che cosa c’è dietro l’insistenza sulle emozioni e sull’emotività nella neo-didattica arrembante
Non si tratta certo di accettare l’inaccettabile; ma è davvero possibile modificare in modo significativo le manifestazioni della sfera affettiva delle persone attraverso l’intelletto?
L’educazione affettiva o sentimentale nelle scuole non è una buona idea, per svariate ragioni.