Censis dixit
Quanto apprendono gli allievi da quando le nostre scuole hanno iniziato ad aprirsi al ‘nuovo’?
«Il futuro sarà come sono le scuole di oggi»
Quanto apprendono gli allievi da quando le nostre scuole hanno iniziato ad aprirsi al ‘nuovo’?
Una recensione di parte, ovviamente, perché non si capisce come si possa stare altrove rispetto a quanto descrive Giorgio Ragazzini nel suo libro sulla scuola.
I progetti incidono molto nella scansione del tempo scolastico, ma non si parla quasi mai della loro reale efficacia
Un libro ironico ma aggraziato sulla scuola italiana, nella quale abbiamo sempre più bisogno di antidoti, terapie e catarsi
Il conoscere è stato declinato nelle varie linee guida didattico-pedagogiche in saper fare, saper essere, saper stare… il concetto di sapere in sé appare ormai non solo obsoleto ma inutile, inservibile, superfluo, quasi incomprensibile…
Pochissimi, anche tra gli insegnanti, sanno che la quasi totalità delle pratiche promosse come novità salvifiche nella scuola di oggi non sono che ricicciamenti perpetui o tardivi di pratiche ed idee che hanno almeno un secolo di vita
Da anni gli insegnanti della scuola italiana sono invitati a prendere atto dell’esistenza di diversi stili cognitivi per mettere in discussione la loro didattica.
Si susseguono però gli studi accademici che dimostrano che può essere un errore
La voglia di stravolgere la scuola e la sua storia, frutto di lunghe esperienze passate, non sembra essere il risultato di un ragionamento
Mantenere una prospettiva storica su ciò che definiamo “patrimonio culturale” presenta grandi vantaggi che non sarebbe giusto liquidare solo in nome di ciò che accade in altri paesi
Noi del Gessetto siamo aperti al nuovo? Dipende
Il noto matematico usava smontare le idee dei novatori, che spesso si diffondono nelle scuole senza alcuna discussione