Un appello a chi non ci sta

Contro le assurdità e le contraddizioni della scuola di oggi nessuno può restare passivo


Gentile lettore,

il Gessetto è nato da poco, e risponde alla profonda convinzione che in Italia (e non solo) la scuola abbia da tempo imboccato la strada sbagliata, e che nessuno ne parli se non girandoci attorno, cioè lambendo o addirittura evitando le questioni fondamentali.

Purtroppo molta resistenza ai cambiamenti peggiorativi nella scuola pare auto-relegarsi in un ruolo di opposizione politica;

molta resistenza ai cambiamenti peggiorativi riduce tutti i problemi della scuola alla pressione del mondo economico, che pure c’è;

molta resistenza ai cambiamenti peggiorativi è focalizzata solo sui temi sindacali, e si auto-asfissia mettendo cocciutamente al centro i diritti dei lavoratori, senza capire che la posta in gioco è davvero più grande e trascina con sé come un fuscello anche la questione dei diritti, insieme a tutte le altre;

pochissima resistenza, infine, pare in grado di dare attenzione alla dimensione morale, pedagogica e filosofica dei cambiamenti, che gioca invece un ruolo importantissimo.

Si tratta – converrai – di una combinazione esplosiva.
Ecco, noi pensiamo che questi temi meritino d’essere indagati con serietà (a volte anche con ironia), condivisi e discussi con una platea perlopiù disinformata, o forse assorbita dalla quotidianità scolastica, che si fa via via più frustrante proprio a causa del dilagare di cambiamenti indiscussi.

Quasi nessuno, nemmeno nelle università, sembra in grado di cogliere le radici storiche (variegate e profonde) di questa malattia che può trascinare con sé l’intera società, o forse un’intera civiltà. 

Le nostre esperienze, condivise da tantissimi colleghi, insieme al bisogno di non rimanere passivi di fronte al declino di una istituzione cardinale come la scuola, ci hanno spinto a reagire, con i mezzi che abbiamo.

Siamo soddisfatti dei primi risultati. Contiamo di crescere ancora in numero e in determinazione. Riceviamo, sovente di nascosto, molti segnali di attenzione e di incoraggiamento, e presto la nostra voce non potrà rimanere inascoltata: abbiamo dalla nostra la realtà.

Per ora diffidiamo abbastanza di una politicizzazione precoce della causa, anche perché è giusto unire le forze mettendo da parte le inevitabili differenze: ciò che ci unisce può bastare a farle passare in secondo piano. La politica odierna ha il pessimo difetto di assorbire, digerire ed espellere la portata culturale degli obiettivi che, di volta in volta, gli individui fanno emergere dal basso.

Non escludiamo, in un prossimo futuro, di modellare il nostro impegno sul mutamento delle circostanze, ma ora ci sta bene così: ci sta bene analizzare, demistificare, mettere in ridicolo, smontare e contrastare la marea di insensatezze pseudo-scientifiche con le quali molti cattivi maestri stanno aggredendo un patrimonio secolare di pratiche e di conoscenze.

Sia chiaro: se viene meno il meccanismo di trasmissione della conoscenza è la fine. Il Gessetto si è assunto il compito di difendere con le argomentazioni quello che in pochi osano ancora difendere: i fondamenti logici, filosofici, umanistici e scientifici in nome dei quali la scuola è stata fatta, per secoli, proprio così come è stata fatta. Non pensiamo affatto che la scuola del passato fosse priva di problemi, ma l’attacco in corso da decenni aggrava pesantemente quei problemi che pretende di risolvere, perché colpisce i pilastri che sostengono la stessa idea di scuola.

Quanti insegnanti trovano le energie e il coraggio di difendere il proprio operato, quand’anche encomiabile? Ancora troppo pochi. Dobbiamo infondere in loro la sicurezza che quello che fanno non è solo sensato, ma motivato e necessario. Si tratta di rassicurarli, mostrare il re nudo, dal momento che non lo fa quasi nessuno.  

Tutto resto si potrà aggiungere in seguito, anche se nessuno di noi potrà mai trascurare questo basilare compito critico. È un compito impegnativo e tuttavia – almeno per alcuni versi – liberatorio rispetto al grigiore di certe dinamiche nei luogo di lavoro.

Dunque, se anche tu condividi le idee che abbiamo riassunto nel nostro manifesto, oltre che nei nostri numerosi scritti, unisciti a noi!

Aiuta la scuola ed aiuta te stesso.

Compila il modulo nella pagina contatti o scrivi a:
redazione@ilgessetto.com

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